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La storia ci ha insegnato che le crisi possono essere anche grandi occasioni di cambiamento, in grado di dare vita a periodi di inaspettata rinascita. Anche oggi si apre davanti a noi la possibilità di uscire più forti dalla pandemia e di avanzare verso un nuovo paradigma che guarda alle tecnologie come strumenti per costruire una società migliore, resiliente e a prova di futuro.
La diffusione del Coronavirus ha avuto un impatto profondo sulle nostre vite, spesso modificandole, ma è valsa anche quale potentissimo acceleratore dei cambiamenti in atto nella società, agendo da propulsore verso una piena trasformazione digitale.
Oggi siamo tutti più consapevoli di quanto il digitale sia un fattore imprescindibile per lavorare, socializzare, gestire la nostra salute ed educare i nostri figli. Questa nuova consapevolezza è il fondamento sul quale poggerà la società che consegneremo alle prossime generazioni, che dovrà essere non solo più competitiva ed efficiente, ma anche più flessibile e inclusiva, capace di mettere al centro l’essere umano e il pianeta.
Mai come prima d’ora, il futuro ci appare vicino e raggiungibile. Possiamo facilmente pensare a medici che monitorano, curano e persino operano i propri pazienti da remoto; oppure a veicoli e infrastrutture che si scambiano in tempo reale dati e informazioni che consentono di ridurre i rischi per la sicurezza oltre che l’impatto ambientale.
In questa prospettiva, Italy Next Generation nasce come una coalizione che mette insieme alcuni dei player principali del mondo aziendale, associativo e accademico con l’obiettivo di favorire un confronto con decisori pubblici e stakeholder sui pilastri fondamentali su cui – anche grazie alle risorse del “Next Generation EU” – l’Italia, come una fenice, potrà “rinascere” e proiettarsi verso le sfide della società del futuro.
Per costruire questa nuova Italia, è necessario innanzitutto completare lo sviluppo delle infrastrutture digitali: la diffusione capillare della banda ultra larga fissa e il rapido sviluppo delle reti 5G sono due pre-requisiti fondamentali per permettere a tutti i cittadini di sfruttare le enormi potenzialità delle tecnologie di nuova generazione.
È quindi necessario garantire una piena e integrata digitalizzazione, anche dei processi produttivi e amministrativi,non più in ottica semplicemente tecnologica ma organica e olistica, partendo dalla Pubblica Amministrazione e dalle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema produttivo.
Infine, poiché l’Italia del domani dovrà includere tutti, senza lasciare nessuno indietro, particolare attenzione dovrà essere dedicata alla diffusione delle competenze digitali, per rendere tutti i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche protagonisti del cambiamento in corso.
La pandemia ha avviato un processo di ripensamento delle nostre società che nei prossimi anni ci vedrà impegnati nella riorganizzazione della vita pubblica e privata, nella riprogettazione degli spazi urbani e domestici e nella ricerca di una maggiore integrazione tra ambiente ed economia. Si tratta di grandi sfide, che andranno affrontate con ambizione, determinazione e una chiara visione di lungo periodo, per costruire un futuro più digitale, sostenibile, inclusivo e resiliente per le generazioni che verranno.